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qualenergia.jpgArticle published in QUALENERGIA ANNO V - N.4 SETTEMBRE-OTTOBRE 2007

La Germania, leader dello sviluppo tecnologico e normativo per la promozione delle energie rinnovabili, si trova oggi in un momento molto delicato. La coalizione rosso-verde del precedente Governo aveva deciso, nel 2001, con una legge molto ambiziosa, la dismissione progressiva di tutte le centrali di produzione di energia nucleare esistenti nel territorio della Repubblica federale tedesca. All’avvicinarsi della scadenza prestabilita dell’operazione di chiusura di alcuni importanti impianti si è acceso in questi ultimi mesi un grosso dibattito tra esperti e organi politici dell’attuale Governo. Il primo scontro è stato sull’opportunità, oggi di operare o meno questa dismissione di risorse nucleari.

La proposta di protrarre la vita di alcune alcune di esse viene giustificata dal nuovo momento di difficoltà di approvvigionamento di risorse energetiche, e dal vantaggio che esse sono a bassa emissione climaterante. A sfavore agiscono comunque i costi economici e ambientali che tutti conosciamo. Anche se il Cancelliere della Repubblica tedesca Angela Merkel, in un importante incontro per l’energia, ha espresso la ferma volontà di voler continuare la politica già intrapresa, decisa nel 2001, e di proseguire nei termini prefissati alle dismissioni degli impianti di energia nucleare tedesca, alcuni Ministri continuano a mettere in discussione il provvedimento e a ventilare un prolungamento della vita delle centrali nucleari per altri cinquanta anni e il cristiano democratico Ministro Presidente della Regione di Assia, Roland Koch ha addirittura proposto di costruirne altre nuove.

Comunque il problema centrale, ed estremamente urgente, oggi non è la dismissione di questi impianti nucleari, ma piuttosto e soprattutto come fornire in tempi molto ravvicinati un’adeguata alternativa a questa struttura di produzione che verrebbe improvvisamente a mancare. Si tratta di sette grossi impianti di cui due sono situati nella Regione di Assia, il reattore Biblis A con chiusura prevista nel 2008/2009 e il reattore Biblis B, nel 2011/20012. Questi reattori producono energia per il 55% del fabbisogno dell’intera Regione di Assia. Il dibattito si è reso più stringente perché ora si sta svolgendo la campagna elettorale per le elezioni amministrative che si dovranno tenere all’inizio del 2008. Lo scontro è molto acuto e le forze moderate e della destra propongono un futuro scenario costituito dalla costruzione di altre megacentrali termoelettriche a energie non rinnovabili fossili, come il gas, il car- bone o il petrolio, legate a problemi di dipendenza dall’importazione dalla Russia e dai Paesi Arabi, mentre è urgente accelerare, il più presto possibile, il superamento di questo modello e il passaggio dalle energie fossili e nucleari alle produzioni di nuove energie alternative. L’occasione della dismissione degli impianti nucleari offre una grande opportunità.

Percorsi alternativi

In forte controtendenza rispetto a questo scenario, l’Associazione Eurosolar - The European Association for Renewable Energy - ha elaborato per il partito socialdemocratico un ambizioso progetto energetico coordinato da Hermann Scheer, membro del Parlamento tedesco, presidente di Eurosolar, premio Nobel alternativo ’99 per l’energia solare e da una equipe di esperti, nel quale si sostengono e si dimostrano le infinite ragioni per cui nel nostro secolo le megacentrali fossili non siano le più appropriate strutture da costruire al posto di quelle dei reattori nucleari esistenti. Queste megacentrali riproducono e consolidano quel modello energetico convenzionale di monopolio fondato su fonti di energia non rinnovabili, che hanno causato in questi ultimi anni i ben noti cambiamenti climatici, i danni ambientali e della salute, oltre al carico economico che tutto questo comporta.

Questo progetto energetico, intitolato “Neue Energie fur ein atomstromfreies Hessen” - Nuova Energia per la Regione di Assia libera dal nucleare - dimostra come sia possibile delineare un’effettiva fattibilità per il cambiamento del modello energetico nella Regione di Assia. Analizza tutti gli aspetti politici, legali, economici e tecnici del bilancio energetico della Regione; riporta i risultati conclusivi e traccia i termini di una strada percorribile subito, per rimpiazzare la produzione degli attuali impianti nucleari, per un modello energetico nuovo democratico e trasparente fondato sul decentramento degli impianti, una maggiore autonomia energetica, una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti, un sistema climaticamente neutrale e totalmente alimentato da fonti di energie rinnovabili locali. Tra le basi della ricerca, fondamentale sono state l’analisi e le proiezioni dei consumi.

Dall’inizio anni ‘90 in Germania i consumi di energia elettrica hanno continuato a crescere ancora dell’1% l’anno; la politica energetica facevz poco per contrastare questa tendenza. Invece recentemente, l’efficienza energetica e soprattutto l’efficienza elettrica sta assumendo crescente importanza nell’ambito della politica energetica sia in Germania che in Europa, soprattutto dopo l’ultima direttiva comunitaria sull’efficienza energetica, e dopo gli impegni presi dal Governo tedesco di raddoppiare entro il 2020 la produttività energetica rispetto al 1990. Pertanto ci attendiamo un’inversione di tendenza, e in modo cautelativo possiamo ipotizzare che in Germania il consumo di energia elettrica nel 2013 sarà uguale a quello del 2005.

L’obiettivo del Ministero tedesco per l’Ambiente è quello di far crescere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili dall’11% del 2005 al 25% nel 2020. Per raggiungere questo obiettivo occorre incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ogni anno del 1% della produzione totale nazionale pari oggi a 610TWh/a; pertanto, rispetto alla produzione del 2005, nel 2013 si sarà aggiunto un +8% di nuova produzione da rinnovabili pari a +49TWh/a. Valore questo che equivale alla produzione nucleare che verrà a mancare dopo la dismissione prevista entro il 2013 delle centrali nucleari Biblis A e Biblis B pari a 48,42TWh/a.

Nel 2000 il Governo federale rossoverde aveva deciso di promuovere lo sviluppo della cogenerazione attraverso obiettivi quantitativi stabiliti per legge in modo da raddoppiare la cogenerazione ad alta efficienza entro il 2010 rispetto al 1998, cosa che avrebbe reso disponibile una produzione annuale aggiuntiva di 50-60TWh/a. A causa di massicce resistenze da parte degli operatori elettrici, il meccanismo di incentivazione scaturito è stato talmente restrittivo che l’incremento reale è stato soltanto di 10TWh/a.

Per questo motivo il Governo federale ha annunciato una revisione della legge sulla cogenerazione, e le relative proposte sono sul tavolo. Pertanto, in modo cautelativo Eurosolar stima che entro il 2013 saranno disponibili 30TWh/a (circa 5% della produzione totale tedesca) di elettricità da cogenerazione ad alta efficienza.

In sintesi, gia la sola produzione aggiuntiva da fonti rinnovabili sarà sufficiente per compensare la mancata produzione delle centrali nucleari da dismettere per legge durante le prossime due legislature.

A questo si aggiunge l’effetto sostitutivo di un +5% di energia da nuove centrali di cogenerazione ad alta efficienza, per cui raggiungeremo complessivamente una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 20-30MtonCO2.

Non è quindi né necessario prolungare la vita delle centrali nucleari, né costruire nuove centrali da fossile.

La Regione dell’Assia è stato uno dei più importanti centri della lobby tedesca per la battaglia di un nuovo rinascimento nella produzione nucleare, ma recentemente è diventato anche un interessante luogo per un altrettanto importante sviluppo sia delle nuove energie rinnovabili, soprattutto riferito all’energia eolica e alla sperimentazione di nuove tecnologie per la coogenerazione e dell’efficienza energetica. Molte nuove società della Regione dell’Assia, coinvolte nell’energia solare sono gia molto conosciute. Il Comune di Alhein a nord della Regione nella valle del Fulda ha optato già da tempo per le energie rinnovabili, nel 2010 5.000 residenti potrebbero essere serviti per l’80% da impianti di energie rinnovabili fondamentalmente ottenuti da parchi solari, tetti fotovoltaici sulle case e sistemi di teleriscaldamento con centrali di biogas e impianti di cogenerazione. A vantaggio delle energie rinnovabili gioca anche il fattore tempo che in questo settore è tra i più importanti; mentre sono necessari dai 5 ai 15 anni per mettere in funzione un reattore nucleare, per mettere in funzione un areogeneratore eolico ci vogliono non più di due settimane.

Il Progetto Eurosolar è stato presentato ufficialmente all’Assemblea generale del Partito Spd a Wiessbaden, da Hermann Scheer e dalla candidata Andrea Ypsilanti. È stato un vero successo, il Progetto energetico presentato è stato assunto come obiettivo centrale del programma socialdemocratico per la campagna elettorale del 2008, e i notevoli consensi hanno determinato a maggioranza l’elezione di Andrea Ypsilanti a“capolista della Spd” e candidata ad assumere, in caso di vittoria, la presidenza di una delle Regioni più industrializzate della Germania, per costruirvi una prima importante tappa verso le energie rinnovabili.

By Francesca Sartogo, President EUROSOLAR Italia